Premessa
L’ecomuseo è un’istituzione culturale di ricerca e di servizi, uno spazio dove conservare la memoria di una comunità; quindi è uno spazio fisico e concettuale dove si elaborano, funzioni di ricerca, conservazione, valorizzazione di un insieme di beni materiali ed immateriali, naturali e culturali, rappresentativi di un ambiente degli usi e dei costumi di vita che lì si sono succeduti.
Questa iniziativa culturale pone al centro della propria attenzione il territorio come un museo “diffuso” che comprende sia valori ambientali che antropici, stratificati nel tempo, dove ricercare e conservare e promuovere l’identità e la cultura di un territorio e della popolazione che ci vive.
Il territorio di riferimento
Il progetto dell’Ecomuseo dell’Unità d’Italia nelle Marche è il naturale proseguimento del lavoro di tutela e valorizzazione, che l’associazione Italia Nostra APS sez. di Castelfidardo ha iniziato nel 1980 e che la Fondazione Ferretti ha proseguito sin dalla sua costituzione nel 1999, nei confronti del territorio di Castelfidardo e dei comuni limitrofi interessati alla storica battaglia di Castelfidardo del 18 settembre 1860 per l’Unità d’Italia risorgimentale. Seppur percepito come un singolo evento che porta il nome “di Castelfidardo”, questo avvenimento storico ha interessato anche i comuni di Ancona, Camerano, Numana, Sirolo, Loreto, Osimo, Recanati e Porto Recanati, ed è questo il territorio di riferimento per lo sviluppo futuro del
progetto ecomuseale.
Il nucleo da cui origina il progetto dell’ecomuseo coinvolge le strutture direttamente afferenti alla Fondazione Ferretti, o perché di proprietà o perché in gestione attraverso convenzioni stipulate con il Comune di Castelfidardo e con soggetti privati:
- La Selva di Castelfidardo e l’area della battaglia con i cippi e le targhe commemorative;
- Il Sacrario-Ossario ai Caduti;
- Il Monumento nazionale delle Marche “Ai Vittoriosi di Castelfidardo”;
- Il Salone degli Stemmi;
- Il Museo del Risorgimento;
- Il Museo internazionale della Fisarmonica;
- La Collezione d’arte di villa Ferretti;
Le principali tappe di un percorso di oltre 40 anni per arrivare all’ecomuseo
La storia recente parte sin dal 1980, con la costituzione della sezione di Castelfidardo dell’associazione Italia Nostra APS (Associazione Nazionale per la tutela del patrimonio storico, artistico e naturale della Nazione) ad opera di alcuni giovani di allora che volevano trovare il modo di tutelare la Selva di Castelfidardo, già area floristica protetta della Regione Marche, e di valorizzare il patrimonio storico culturale di Castelfidardo.
Non a caso Italia Nostra Castelfidardo diviene tra i promotori, insieme all’Università di Camerino, di studi e ricerche sulla biodiversità della Selva che in seguito viene riconosciuta Biotopo di valore internazionale all’interno del Programma Corine Biotopes e Sito di Importanza
Comunitaria con il Progetto Bioitaly per la Rete Natura 2000 (ora ZSC IT5320008 “Selva di Castelfidardo”), sottoposta a vincolo paesaggistico in quanto riconosciuta come bene storico paesaggistico dal D. Lgs. n. 42/2004 e già precedentemente inserita tra i beni sottoposti a vincolo dalla legge n.1497/39 sulle bellezze naturali.
Italia Nostra Castelfidardo è anche tra i soggetti che determinarono la creazione prima del Museo Internazionale della Fisarmonica nel 1981 e poi del Museo del Risorgimento nel 1994, il cui statuto, deliberato dall’amministrazione comunale già nel 1981, realizza di fatto il primo museo diffuso (precursore dell’odierno ecomuseo):
Inoltre nel 1981, dopo 45 anni, riprendono le celebrazioni a ricordo della Battaglia di Castelfidardo e dei Caduti di entrambi gli eserciti.
In quegli anni si inizia anche a fare attività di educazione ambientale con le scuole, coinvolgendo gli insegnanti in corsi di formazione, allora assolutamente innovativi, e per questo motivo Italia Nostra Castelfidardo si viene in contatto con il maggior proprietario della Selva di Castelfidardo, il Duca Roberto Ferretti di Castelferretto, con il quale stringe un accordo per poter utilizzare il bosco di sua proprietà come “aula verde”.
A seguito dell’azione di Italia Nostra Castelfidardo e grazie alla generosità del Duca Ferretti, nel 1999 nasce la Fondazione Ferretti partecipata da Italia Nostra, Comune di Castelfidardo, Provincia di Ancona, Fondazione Carilo e dal 2010 dalla Regione Marche. Essa rappresenta un raro e concreto esempio di collaborazione tra pubblico, privato e volontariato e il suo statuto viene redatto con l’idea di creare una rete che coinvolga le peculiarità culturali, ambientali, sociali ed enogastronomiche dell’area della Battaglia di Castelfidardo: l’art. 2 recita testualmente:
- La Fondazione ha lo scopo di tutelare, divulgare, ampliare nell’ambito della Regione Marche, il patrimonio socio-culturale dell’area della battaglia di Castelfidardo del 18 settembre 1860.
- In particolare la Fondazione ha lo scopo di promuovere in proprio o collaborando con altre istituzioni, iniziative scientifiche, ecologiche, botaniche, geologiche, artistiche e culturali che contemplino anche l’arte in ogni sua espressione per tutelare, divulgare ed ampliare il patrimonio socioculturale dell’area della battaglia di Castelfidardo, perseguendo la creazione di un’area multidisciplinare denominata «Area della Battaglia di Castelfidardo», nella cui planimetria, allegata al presente Statuto, è evidenziato il primo nucleo iniziale. Tali iniziative saranno di completamento alle istituzioni, nella riscoperta e nella ricerca di attività
che interessino la natura, la cultura e l’uomo, e che possano migliorare la qualità della vita e proporre nuove forme di lavoro per i giovani.»
Nel 2001 viene riconosciuta dalla Regione Marche come Centro di Educazione Ambientale Regionale C.E.A. Selva di Castelfidardo, grazie al quale propone e organizza attività e laboratori didattici finalizzati alla sensibilizzazione delle nuove generazioni per il rispetto e la tutela dei beni ambientali e culturali, alla promozione di uno sviluppo sostenibile e alla conservazione della memoria storica.
Nel 2006, con la pubblicazione di questo folder (clicca qui), la Fondazione Ferretti riconosce i 37 ha del proprio territorio come Parco Storico della Battaglia di Castelfidardo e produce qualcosa che oggi potremmo dire una prima mappa di comunità, dalla quale si è intenzionati a ripartire per aggiornarla con rinnovata sensibilità e conoscenza.
Nel 2009 viene ultimata e inaugurata dagli eredi del Duca Ferretti la Collezione di Villa Ferretti, contenente la collezione d’arte del fondatore con opere legate alla storia della sua famiglia e all’arte nelle Marche. La Fondazione Ferretti viene incaricata di occuparsi delle visite guidate durante il periodo di apertura previsto che periodo estivo.
Nel 2010 con le celebrazioni per i 150 anni della battaglia di Castelfidardo, si mettono in campo diverse azioni, come la ristampa dell’Album della Guerra d’Italia 1860-61 di Gustavo Strafforello con annessa mostra itinerante nei comuni limitrofi, e la pubblicazione e diffusione attraverso il Corriere Adriatico del fascicolo “La Battaglia di Castelfidardo” (clicca qui).
La collaborazione con l’associazione “Tolentino 815” ed i Comuni di Castelfidardo e Tolentino è determinante per l’emanazione della L.R. n. 5 del 09/02/2010 “Valorizzazione dei luoghi della memoria storica risorgimentale relativi alla battaglia di Tolentino e Castelfidardo e divulgazione dei relativi fatti storici”, un esempio nazionale di legislazione a tutela di fatti e siti storici risorgimentali italiani, che negli anni, quando sono stati stanziati finanziamenti ad hoc, ha permesso di organizzare eventi di rilievo e produrre materiale e supporti digitali per la divulgazione.
Nel 2011, in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, si realizza il DVD “Castelfidardo e l’Unità d’Italia: la Storia ed i Luoghi della Battaglia del 18 settembre 1860” e la Biblioteca dell’Unità d’Italia pubblica gli atti del convegno internazionale L’Europa e Castelfidardo – I Volontari sul campo di Battaglia e le ripercussioni politiche internazionali, organizzato l’anno prima con la Deputazione di Storia Patria per le Marche presieduta dal compianto prof. Gilberto Piccinini, patrocinato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
A partire dal 2017 in convenzione con il Comune di Castelfidardo, la Fondazione Ferretti gestisce le aperture dei due musei civici e lavora per incentivare l’adozione di un biglietto unico per entrambi, adottato nel 2019 con l’inaugurazione del nuovo allestimento del Museo della Fisarmonica; viene anche incaricata di occuparsi della manutenzione del verde al Sacrario-Ossario dei Caduti e dei sentieri della Selva di Castelfidardo.
Pur non avendogli dato inizialmente questo nome, con l’emanazione della legge regionale n. 9 del 27 aprile 2022, il C.d.A. della Fondazione Ferretti decide di rielaborare le proprie azioni nell’ottica della creazione di un ecomuseo, concetto che ancora meglio si adatta all’iniziale idea di parco storico, comunque riduttiva rispetto al patrimonio che si vuole tutelare e divulgare.
Quindi a giugno 2022 con propria deliberazione adotta il documento che istituisce e regolamenta il funzionamento dell’Ecomuseo dell’Unità d’Italia nelle Marche, partendo dalla solida base di tutto ciò che fino a quel momento è stato realizzato e racchiuso nel progetto stesso della “Fondazione Ferretti”.
Successivamente, le attività svolte sono state finalizzate all’implementazione del concetto di ecomuseo, alla divulgazione dei principi, alla realizzazione di eventi e attività che ne rispecchino i valori, in linea con quanto fatto da oltre 40 anni pur non conoscendo il concetto di ecomuseo.
Qui il regolamento dell’Ecomuseo
Descrizione sintetica delle attività/interventi proposti:
Il progetto dell’ECOMUSEO DELL’UNITÀ D’ITALIA NELLE MARCHE è il naturale proseguimento del lavoro di tutela e valorizzazione, che l’associazione Italia Nostra APS sez. di Castelfidardo ha iniziato nel 1980 e che la Fondazione Ferretti ha proseguito sin dalla sua costituzione nel 1999, nei confronti del territorio di Castelfidardo e dei comuni limitrofi interessati alla storica battaglia di Castelfidardo del 18 settembre 1860 per l’unità d’Italia risorgimentale.
Seppur visto come un singolo evento che porta il nome “di Castelfidardo”, questo avvenimento storico ha interessato anche i comuni di Ancona, Camerano, Numana, Sirolo, Loreto, Osimo, Recanati e Porto Recanati, ed è questo il territorio di riferimento per lo sviluppo futuro del progetto ecomuseale.
L’iniziativa, promossa in questi anni dalla Fondazione Ferretti, con questa azione intende applicare i principi fondanti del concetto di ecomuseo al lavoro svolto in precedenza, quindi al patrimonio culturale ed al valore del paesaggio e del territorio. Di fatto si propone da un lato di fornire un quadro conoscitivo di base transdisciplinare del sistema storico-antropologico e paesaggistico, in modo da descriverne la complessità ed i processi in atto ed analizzarne le criticità, e dall’altro di sviluppare alcune linee di intervento attraverso la promozione di azioni coordinate tra il sistema degli enti locali e la comunità in grado di orientare all’uso sostenibile delle risorse culturali e naturali.
Questo permette di favorire e integrare le politiche di conservazione del patrimonio storico culturale e ambientale con le azioni più strettamente antropologiche ed economiche. Per cui il territorio viene oramai riconosciuto come complesso di risorse strategiche, cioè come uno spazio in cui necessita sviluppare dinamiche di valorizzazione consapevole, sostenibile, responsabile.
Il nucleo da cui origina il progetto dell’ecomuseo coinvolge le strutture direttamente afferenti alla Fondazione Ferretti, o perché di proprietà o perché in gestione attraverso convenzioni stipulate con il Comune di Castelfidardo e con soggetti privati:
- La Selva di Castelfidardo e l’area della battaglia con i cippi e le targhe commemorative
- Il Sacrario-Ossario ai Caduti
- Il Monumento nazionale delle Marche “Ai Vittoriosi di Castelfidardo”
- Il Salone degli Stemmi
- Il Museo del Risorgimento
- Il Museo internazionale della Fisarmonica
- La Collezione d’arte di villa Ferretti
- Il Centro di Educazione Ambientale regionale “Selva di Castelfidardo”.
Con questo progetto si intendono svolgere le seguenti AZIONI:
- studio ed analisi del territorio per l’ampliamento di una banca dati con verifica dei criteri e degli strumenti per la raccolta e l’inventariazione degli elementi (schedatura, metodi di ricognizione sul terreno, analisi cartografica, rilettura critica di studi e documentazione esistenti, ricerche d’archivio, interviste, questionari, colloqui, incontri).
- coinvolgimento di tutti gli stakeholder nell’aggiornamento e implementazione della mappa di comunità;
- laboratori didattici rivolti alle scuole di ogni ordine e grado relativi alle tematiche ecomuseali e al
- patrimonio culturale, storico e paesaggistico del territorio;
- percorsi e itinerari turistici nel territorio, come trekking urbani, escursioni in bicicletta o e-bike, visite guidate ai musei e ai centri urbani, alla scoperta del patrimonio culturale e naturale dell’ecomuseo;
- proposte di turismo sociale, accessibile, responsabile, pensate e rivolte a persone con bisogni speciali come disabili psicofisici, anziani, persone con particolari patologie o limitazioni;
- serate tematiche, manifestazioni, celebrazioni, eventi di rievocazione, passeggiate letterarie, convegni e seminari, per trasmettere alla comunità il valore della propria cultura e rafforzarne la coesione sociale;
- attività sportive outdoor al fine di favorire la massima partecipazione della cittadinanza con momenti di socializzazione basati su attività sportive all’aria aperta che non necessitino di infrastrutture ma solo di spazi naturali di facile fruizione (orienteering, nordic wlaking,..) offrendo un punto di appoggio come ristoro e servizi igienici presso la sede della Fondazione Ferretti;
- sessioni di forest bathing, ovvero di immersioni in foresta, da realizzare nella preistorica Selva e guidate da personale qualificato, mirate al riequilibrio psicofisico delle persone, ma proposte anche per far percepire ai residenti l’importanza e la fortuna di vivere in prossimità di una foresta.
Gli OBIETTIVI generali che si vogliono raggiungere con questo progetto sono:
- costruire nuovi modelli di fruizione di un ecomuseo;
- contribuire alla sensibilizzazione della comunità in riferimento alla salvaguardia del paesaggio e del territorio attraverso la partecipazione attiva dei cittadini
- definire degli ambiti territoriali volti a sviluppare, all’interno di un sistema integrato di controllo del paesaggio, opportunità economiche e imprenditoriali che possono svilupparsi in un’ottica di sostenibilità forte partendo dalla salvaguardia del paesaggio;
- promuovere una cultura imprenditoriale in particolar modo rivolta ai giovani che sappia sviluppare le risorse del territorio in maniera integrata, finalizzata alla corretta gestione delle risorse per favorire una economia sostenibile;
- sviluppare una cultura del territorio “in progress” che punti sullo sviluppo di nuovi orizzonti culturali, artistici, imprenditoriali,…